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Ridurre le emissioni di CO2“Il nostro pianeta ha un problema costituito dalle emissioni di carbonio, se non iniziamo a rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera il pianeta si surriscalderà velocemente” è quanto afferma l’ingegnere chimico Jennifer Wilcox in uno dei suoi dibattiti. Il problema del surriscaldamento globale, purtroppo, è tristemente conosciuto e preoccupante.

La Terra rimuove naturalmente  CO2 dall’aria tramite l’acqua del mare, i terreni, le piante e anche le rocce; malgrado ciò questo processo non riesce a gestire le sempre maggiori emissioni di CO2 che l’uomo rilascia nell’aria tramite le sue attività.

Migliorare la qualità dell’aria è quindi un nostro dovere.

A marzo 2019 il Consiglio UE ha dato il via libera alle nuove regole sul trasporto pulito – misure ambiziose per la riduzione delle emissioni CO2 delle auto e furgoni. Gli obiettivi prevedono di:

Le emissioni di anidride carbonica in Europa

Emissioni di CO2 in Europa

L’Unione Europea da anni lotta contro i cambiamenti climatici e per limitare le emissioni di CO2. Tramite una legislazione ambiziosa, l’UE punta a:

⦁ ridurre entro il 2030 le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% rispetto al 1990;
⦁ ridurre entro il 2030 le emissioni del settore dei trasporti del 60% rispetto ai livelli del 1990.

Purtroppo, il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa. Di queste emissioni il 72% viene prodotto dal solo trasporto stradale. Il 15% delle emissioni di CO2 in Europa è prodotto dalle auto e dai furgoni.

Secondo uno studio dell’Unione Petrolifera, presentato al “FORUMAutoMotiv” un’auto diesel “Euro 6” emette il 95% di NOx in meno rispetto a una “Euro 0” e il 96% in meno di PM rispetto ad un veicolo “Euro 1”. Gli stessi progressi sono stati compiuti nel trasporto pesante, dove un motore “Euro VI” presenta emissioni 8 volte inferiori rispetto a uno omologato “Euro III”.

Il forum ha stabilito che ad oggi non esistono ancora auto a “zero emissioni”. Per ridurre realmente l’impatto ambientale del settore trasporti, l’unico strumento efficace è favorire il ricambio del parco auto con i modelli più recenti e organizzarsi con strumentazioni avanzate per ottimizzare i percorsi.

Cosa sono le emissioni di CO2?

L’emissione di CO₂, cioè di diossido di carbonio, noto anche come anidride carbonica, è il principale gas serra nell’atmosfera terrestre: un climalterante, il quale contribuisce all’effetto serra e al surriscaldamento globale del 70%.
In ciascun Paese ogni settore ha una diversa quota di emissioni di CO2. Secondo i dati del Parlamento Europeo, i mezzi di trasporto (inclusi treni e aerei), sono responsabili di circa il 20% delle emissioni totali di gas serra del Vecchio Continente. Durante il lockdown, la mobilità limitata ha generato una riduzione delle emissioni di CO2 di circa il 50% da parte dei mezzi di trasporto.

Ci sono però anche fonti naturali a rilasciare il diossido di carbonio nell’aria: vulcani, geyser, fumarole e dissoluzione di rocce carbonatiche; oggi i vulcani rilasciano in atmosfera circa 130 – 230 milioni di tonnellate di diossido di carbonio ogni anno, ma questa quantità rappresenta meno dell’1% della quantità di diossido di carbonio totale liberata in atmosfera dalle attività umane, che è pari a 27 miliardi di tonnellate all’anno: 50.000 tonnellate al minuto.

Perché sono così pericolose le emissioni di CO2 per il pianeta?

Singolarmente il CO2 ha un potere climalterante inferiore rispetto agli altri gas della categoria GHG – GreenHouse Gases come il metano, protossido di azoto, idrofluorocarburi – però essendo il più utilizzato, la riduzione delle emissioni viene spesso misurata facendo riferimento ad esso.

Aumento di CO2 vuol dire aumento dell’effetto serra e della temperatura media del pianeta; come si può notare nel grafico sotto, c’è un collegamento diretto tra i livelli di CO2 in atmosfera e la temperatura media del nostro pianeta. L’ecosistema non fa in tempo ad adattarsi ad un aumento accentuato delle temperature e il nostro pianeta è in pericolo.

Che misure sono state messe in atto per ridurre le emissioni di CO2?

Grafico emissioni CO2 e Temperatura

Il riscaldamento generalizzato del clima terrestre ha fatto sì che molti paesi hanno deciso di firmare il protocollo di Kyōto nel 1997. Un accordo che ha responsabilizzato i paesi a mantenere bassa la soglia delle emissioni – al di sotto di 450 ppm – per impedire al pianeta di rendere la propria temperatura media nel 2040 di 2 gradi più calda.

Alla Conferenza sul Clima di Parigi (COP21) del dicembre 2015, 195 paesi hanno adottato il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale, l’accordo di Parigi. L’accordo è entrato in vigore il 4 novembre del 2016 e rappresenta il quadro di riferimento per le azioni globali di riduzione delle emissioni di gas di serra.

All’inizio di ottobre 2020, a Bruxelles è stato approvato l’emendamento alla legge per il clima con il nuovo target che prevede una riduzione del 60% delle emissioni di CO2.

Come possiamo ridurre le emissioni di CO2 delle flotte?

Come aziende in possesso di una flotta di automezzi, possiamo parlare dell’ottimizzazione dei percorsi dei veicoli, che può essere un punto di partenza per le aziende che vogliono dare il loro apporto al diminuire l’effetto serra della Terra.

Ridurre le emissioni CO2 delle auto è possibile con l’aiuto di un sistema di monitoraggio satellitare. Oltre alla visualizzazione di posizione e direzione di marcia, SafeFleet è un servizio che migliora l’attività complessiva della tua flotta mediante una gestione accurata del parco mezzi. Ottimizzare i percorsi con mappe aggiornate e tramite avvisi in tempo reale sui percorsi più trafficati è una scelta sostenibile sia per l’ambiente sia per la produttività della tua azienda.

L’ottimizzazione dei percorsi viene eseguita utilizzando un software integrato con la soluzione di localizzazione e contribuisce ad un incremento di efficienza tramite:

⦁ Pianificazione automatica della giornata lavorativa – percorsi programmati secondo il tipo di mezzo e consegna

⦁ Aumento della soddisfazione dei clienti – orari pianificati per soddisfare le esigenze di ogni cliente, con la possibilità di informare i clienti sui tempi di arrivo

⦁ Riduzione dei costi operazionali – meno tempo perso in traffico, meno consumo, tempi ottimizzati

⦁ Facile adattamento ai cambiamenti di programma lavorativo – servizio automatizzato in grado di aggiornare il percorso secondo i cambiamenti di programma dell’autista, del cliente o secondo l’andamento del traffico

⦁ Riduzione delle emissioni di CO2 delle auto – percorrere distanze inferiori si traduce in minori costi, minor utilizzo e spreco di carburante e minor inquinamento.

 Ottimizzare i percorsi dei camion

L’ottimizzazione dei percorsi dei camion si basa su un calcolo intelligente del percorso dei mezzi pensanti, sviluppato da software dedicati che, abbinato al programma di monitoraggio satellitare della flotta, permette di creare percorsi e ottimizzare il giro delle consegne.
Seguendo questo sistema, i veicoli della flotta sono utilizzati in modo efficiente, consumano meno e quindi emettono meno CO2 nell’ambiente.
Ottimizzare i percorsi per i camion può portare numerosi vantaggi. Il calcolo dei percorsi per i mezzi pesanti prende in considerazione i seguenti fattori:

⦁ Limitazioni legali: peso / altezza
⦁ Restrizioni alla viabilità lavori stradali / strade chiuse / incidenti
⦁ Restrizioni di accesso
⦁ Tempo totale di lavoro dalla partenza al rientro
⦁ Il numero di ore di riposo
⦁ L’orario nel quale il cliente è disponibile al luogo di consegna
⦁ Il quantitativo da consegnare
⦁ Il tempo necessario per l’esecuzione di un servizio

Le auto elettriche possono essere la soluzione?

Anche se momentaneamente sul mercato hanno una fetta molto piccola (di soltanto 1,5%), il numero delle immatricolazioni di auto elettriche sta crescendo costantemente negli ultimi anni in Europa.

Valutare il tasso delle emissioni di CO2 di un veicolo non consiste soltanto nel considerarne l’utilizzo ma anche il processo di produzione e smaltimento del veicolo stesso. È già risaputo il fatto che la produzione e lo smaltimento di un veicolo elettrico sono meno ecologici rispetto ad altri tipi di veicoli. Nonostante ciò è stato dimostrato il fatto che le auto elettriche sono più green e utilizzando energia elettrica rinnovabile, hanno un minor impatto sull’ambiente.

Cosa possiamo fare come privati?

Anche nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per ridurre le emissioni:

⦁ Quando è possibile, ridurre i chilometri percorsi in auto e utilizzare un mezzo ecologico con cui spostarsi (a piedi o in bici). Oltre al risparmio economico, se noi passassimo da una media di 15.000 a 10.000 chilometri l’anno, emetteremo una tonnellata di CO2 in meno.

⦁ Regolare il riscaldamento domestico.

⦁ Limitare i voli aerei per quanto possibile e utilizzare il treno per spostarsi su tratti brevi.

⦁ Anche all’interno dell’azienda per cui lavoriamo possiamo portare le nostre iniziative ecologiche, ad esempio proponendo la sostituzione delle vecchie lampadine con quelle a LED.

⦁ Investire nelle energie rinnovabili.

⦁ Comprare di meno, sia cibi sia vestiti. Alcuni cibi per arrivare da noi fanno lunga strada in aereo, emettendo alte quantità di CO2.

Quanto per i vestiti, la produzione di un maglione di lana ha lo stesso impatto di CO2 di un mese di riscaldamento in casa nostra, una T-shirt equivale invece a due-tre giorni di energia. Scegliamo di comprare in modo consapevole e smart per un ambiente più pulito.

Scopri come SafeFleet ti può aiutare a ottenere risultati migliori con meno risorse e meno chilometri percorsi.​ Ridurre le emissioni di CO2 vuol dire proteggere l’ambiente.

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